Comunicato Stampa Edizione 2015
Comunicato stampa
25 tavoli tematici, oltre 450 partecipanti da tutta Europa, decine di istituzioni internazionali coinvolte. Federculture e Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali lancianola decima edizione di
Ravello Lab e tracciano un bilancio del lavoro di questi anni.
Dalle “Raccomandazioni” rivolte ogni anno a Governo, Parlamento e Istituzioni europee
emergono numerosi temi divenuti centrali nel dibattito sulle politiche culturali
e alcune proposte trasformate in leggi operative.
Tra tutte la Capitale Italiana della Cultura e il Fondo per la progettualità culturale
Roma, 19 ottobre 2015. Ravello Lab – Colloqui internazionali, il forum europeo su cultura e sviluppo promosso da Federculture e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali,– arriva alla decima edizione(Ravello, 22-24 ottobre 2015) e tira le somme del lavoro fin qui svolto e rilancia i principali temi al centro del dibattito europeo in un incontro dall’eloquente titolo “Cultura al futuro”, che si svolge a Roma ….
L’idea di un appuntamento internazionale nel quale affrontare in modo operativo i principali temi dell’agenda culturale europea, nata alla fine del 2005, nasceva dall’urgenza di individuare politiche e processi concreti in grado di collegare la cultura all’innovazione sociale e allo sviluppo economico dei territori e dalla necessità di passare dai proclami alla sperimentazione di modelli in grado di integrare, soprattutto in un paese come il nostro caratterizzato da un patrimonio diffuso, tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale.
A distanza di dieci anni da allora si può affermare che molti risultati siano stati raggiunti. Ravello Lab è riuscito a promuovere un confronto operativo fra oltre 450amministratori, esperti, studiosi, manager del settore culturale provenienti da tutta Europa. Negli oltre 25 tavoli tematici che si sono svolti nelle diverse edizioni si sono avvicendati i rappresentanti delle principali istituzioni italiane ed europee:dall’Unesco al Parlamento e alla Commissione Europea, dall’Iccrom al Consiglio d’Europa, dal Governo e Parlamento italiani all’ANCI, alla Conferenza delle Regioni e all’ISTAT, ma anche a molte università italiane e straniere (come la Sorbonne di Parigi, il Politecnico di Torino, l’Università Federico II di Napoli…) fino ai principali istituti culturali e musei internazionali.
Il lavoro di analisi di quest’amplissima community della cultura è confluito ogni anno nelle “Raccomandazioni” di Ravello Lab, i documenti di proposta rivolti al parlamento e al governo nei quali si rintracciano molte indicazioni divenute oggi politiche e leggioperative.
Il tema della progettazione integrata, ad esempio, è stato uno degli assi centrali delle riflessioni di Ravello Lab, nella convinzione che solo superando frammentazioni e autorefenzialità sia possibile, sui territori, innescare quel processo di innovazione gestionale in grado di generare sviluppo nella sua duplice declinazione di coesione sociale e di crescita economica. Per questo sin dalle prime edizioni è statoapprofondito il modello delle ‘capitali europee della cultura’ con gli interventidi alcuni degli esperti europei che più hanno contribuito ad innovare l’esperienza delle capitali europee della cultura, come Beatriz Garcia, di Liverpool 2008 (dalla cui positiva esperienza il governo inglese trasse spunto per introdurre le capitali britanniche della cultura) o BerndFesel di Ruhr 2010.
In questa chiave Ravello Lab può rivendicare l’istituzione della Capitale Italiana della Culturacome un risultato più volte sollecitato, alla luce della necessità di introdurre una crescente attenzione alle progettazione integrata e partecipata su cui ci richiama anche l’Unione Europea. Proprio all’introduzione delle Capitali italiane della cultura è, infatti, dedicato il disegno di legge che il Sen. Alfonso Andria ha tratto dalle ‘Raccomandazioni’ di Ravello Lab e presentato nel 2011, che oggi è legge dello Stato.
A questo tema si collega strettamente quello del Fondo per la progettualità culturale promosso all’interno di Ravello Lab e divenuto anch’esso una proposta legislativa presentata al Parlamento nel 2011 e oggi istituitocon il decreto del Mibactche promuove l’Azione ‘Progettazione per la cultura’ che destina 8 milioni di euro per favorire l’innalzamento della qualità progettuale volta a migliorare le condizioni di offerta e di fruizione del patrimonio culturale, in raccordo con l’attuazione della programmazione europea 2014-2020.
Questo approccio, inoltre, ha ispirato un importante progetto europeo di cui è capofila il Mibact, in collaborazione con Federculture e altri partner italiani e della riva sud del Mediterraneo: ARCHEOMEDSITES dell’ENPI (politica di vicinato) che coinvolge Tunisia e Libano la cui idea progettuale maturò proprio a Ravello. Di particolare rilevanza i punti fissati nella ‘Carta di Ravello’, elaborata in occasione della partecipazione ai Colloqui internazionali del 2014, in cui viene sottolineata l’importanza della metodicadella qualità progettuale di sistema nell’approccio alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Un ulteriore contributo dato da Ravello Lab in questi anni è stato quello all’approfondimento sulleIndustrie Creative e Culturali, tema divenuto centrale nel dibattito sullo sviluppo collegato alla cultura.
Come riportato nel manifesto 2015 di ECBN European Creative Business Network le ICC hanno costantemente contribuito, negli ultimi anni, alla competitività dell’economia europea più di qualsiasi altro comparto di attività e, pur essendo lontane dall’avere raggiunto il loro pieno potenziale, generano €558 miliardi di valore aggiunto (4,4% del PIL totale dell'UE) e coinvolgono 8,3 milioni lavoratori a tempo pieno (3,8% della forza lavoro totale di UE).Sul fronte dell’occupazione, inoltre,recenti ricerche europee hanno calcolato che il patrimonio culturale è in grado di generare 26,7 posti di lavoro indiretti per ogni occupato diretto nel settore.
In questo quadro, come nei Colloqui di Ravello si sollecita da tempo, diventa indispensabile e strategico declinare specifiche misure e strumenti a livello europeo, nazionale e regionale a supporto della competitività delle Industrie Creative e Culturali, e promuovere, sulla scia di quanto evidenziato nel Rapporto Getting cultural heritage to work for Europe Report of the Horizon 2020 l'uso innovativo del patrimonio culturale per la crescita economica e l'occupazione, la coesione sociale e sostenibilità ambientale.
La decima edizione dei Colloqui Internazionali, Ravello Lab 2015
Il lavoro della community di Ravello Lab quest’anno proseguirà nella decima edizione del forum in programma a Ravello dal 22 al 24 ottobre. Giovedì 22 ottobre alle ore 16.00 si inizierà con il tavolo di lavoro “Patrimonio Culturale e Rischi”. L’intera giornata di venerdì 23 ottobre sarà dedicata ai 2 panel paralleli dedicati a: “Il partenariato pubblico-privato per lo sviluppo locale a base culturale” e “Territori e industrie creative tools per lo sviluppo”Infine sabato 24 ottobre, dopo la presentazione dei risultati delle riflessioni dei due panels, si terrà la tavola rotonda conclusiva.
Lo svolgimento dei lavori potrà esser seguito anche via web grazie al contributo di Creactivitas Creative Economy Lab che, attraverso l’utilizzo combinato di applicazioni digitali e social media (quali Storify,Twitter, Prezi, Murally, Facebook e Instagram), procederà a realizzare un racconto e un report dinamico e interattivo, in real time, di quanto emerso nei lavori di Ravello Lab per metterlo a disposizione della community di interesse.
Posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Ravello Lab, sin dalla sua prima edizione, beneficia del patrocinio della DG Cultura della Commissione Europea, del Consiglio d’Europa, dell’Ufficio di Rappresentanza italiano del Parlamento Europeo, del Ministero degli Esteri, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e di numerose altre Istituzioni ed Associazioni.
Ufficio Stampa Federculture: Flavia Camaleonte tel. +39 06 32 69 7521, mob. 331 9594871, stampa@federculture.it