Ravello LAB 2012
L’Europa che verrà. Le politiche culturali europee per una nuova qualità dello sviluppo
26 - 27 ottobre
Alla vigilia del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei per gli anni 2014-2020 (che attraverso il Programma EUROPA CREATIVA assegna alla cultura e all’industria creativa 1,8 miliardi di euro), è l’intero sistema-paese che deve ripensare le strategie di politica economica per una nuova qualità della crescita. E’ questo il messaggio centrale che è emerso dalle giornate di Ravello Lab, i Colloqui Internazionali sulle politiche culturali in chiave di sviluppo economico a cui hanno partecipato oltre 60 operatori italiani ed europei. Recenti studi, infatti, hanno evidenziato che le industrie culturali e creative rappresentano circa il 4,5% del PIL dell’UE e il 3,8% dell’occupazione ed equivalgono a 8,5 milioni di posti di lavoro diretti (e molti di più se si considerano le ricadute in altri settori). A livello nazionale la cultura frutta al Paese il 5,4% della ricchezza prodotta, equivalente a quasi 76 miliardi di euro e dà lavoro a oltre 1,4 milioni di persone, ovvero al 5,6% del totale degli occupati, con un peso specifico assai superiore al settore primario o alla meccanica.
‘L’indicazione di porre la cultura al centro delle politiche di sviluppo è supportata anche dai più recenti studi promossi dal Parlamento Europeo – ha sottolineato l’On. Silvia Costa, europarlamentare e relatrice del Programma EUROPA CREATIVA – che hanno anche suggerito di considerare la cultura come dimensione trasversale ed integrata a tutte le altre politiche di coesione che possono contare su risorse molto più significative, arrivando a circa 380 md di euro’.
Le ‘Raccomandazioni’ di Ravello Lab, infatti, hanno l’obiettivo di fornire un contributo a tutti i policy-makers, ai diversi livelli istituzionali, per introdurre politiche pubbliche dirette a sostenere una nuova qualità dello sviluppo economico non trascurando, in un momento di grave crisi che avvolge l’intera Europa, le straordinarie potenzialità della cultura anche a sostegno della coesione sociale.
‘Per rendere operative queste proposte – ha affermato Alfonso Andria, Presidente del Comitato Ravello Lab- è indispensabile, a livello nazionale, un più stretto coordinamento tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e il Ministero dello Sviluppo Economico e, a livello europeo, l’inserimento della cultura nelle priorità strategiche del nuovo programma dei fondi comunitari 2014-2020’.
Le città e i territori saranno i protagonisti di queste nuove sfide e, accanto ad una maggiore consapevolezza dell’intera classe dirigente, pubblica e privata, del ruolo della cultura nelle politiche di sviluppo (si veda la best practice europea di pianificazione strategica a base culturale rappresentata dalle Capitali Europee della Cultura e che interesserà il nostro Paese nel 2019), sarà necessario introdurre strumenti di ingegneria finanziaria che favoriscano la progettualità integrata tra pubblico e privato e tra i diversi livelli istituzionali. ‘È a questo fine – dichiara Claudio Bocci, Consigliere Delegato di Ravello Lab – che abbiamo lanciato la proposta di un Fondo per la progettualità culturale in grado di qualificare l’azione delle Amministrazioni Pubbliche nell’immaginare nuovi percorsi di sviluppo basati sulla valorizzazione integrata dello straordinario e diffuso patrimonio culturale del nostro Paese’.
La crescita di nuova imprenditorialità nel settore culturale ha costituito il focus dell’edizione di Ravello Lab 2012 che ha coinvolto operatori di finanza innovativa chiamati a sostenere nuove imprese, profit e no-profit, sui territori. I Colloqui di Ravello sono stati anche l’occasione per approfondire i nuovi modelli di governance e valorizzazione del patrimonio culturale la cui titolarità, sul territorio, è diffusa tra diversi livelli istituzionali e tra pubblico e privato. In questo quadro, sono stati affrontati i problemi che inibiscono la progettualità culturale per uno sviluppo sostenibile, anche di area vasta, anche attraverso l’introduzione di nuove modalità di sostegno finanziario.
Inoltre, un’attenzione particolare è stata riservata alle politiche urbane e alla qualità del contemporaneo, in connessione delle nuove iniziative riguardanti le smart cities e in vista della designazione di una città italiana quale Capitale Europea della Cultura nel 2019 (la cui assegnazione è prevista nel 2015). Ravello Lab continuerà a riservare attenzione al processo di candidatura che, introducendo una metodica di pianificazione strategica a base culturale, mette al centro del processo di programmazione la cultura e rivelandosi una vera e propria buona pratica di intervento sui territori.
Un particolare rilievo, infine, è stato assegnato alla partecipazione dei cittadini nelle scelte di politica e di gestione in ambito culturale.